venerdì 24 giugno 2011

Letture estive

Come ogni estate senza esami di maturità - da quando insegno, pochissime! -, a programma ho finalmente bastimenti su bastimenti di letture estive.
In questo momento sto leggendo un libro suggeritomi da una collega. E appena iniziato vi ho scoperto dentro, come un regalo, una bellissima citazione di Natalie Ginzburg.
Sto pensando a cosa tagliare, ma è piena di spunti davvero belli.
Tanto più che si riallaccia a un episodio di settimana scorsa: stavo cercando di dare a una mia alunna indicazioni sui debiti di settembre, ma lei era preoccupata oltre il giusto; e infatti a un certo punto ha ammesso che c'era anche altro, che però non voleva dire neppure ai suoi.
Così le ho detto (all'incirca): "Se capirai di aver bisogno di parlare con qualcuno, io ci sono. Ma l'importante non è questo:

martedì 21 giugno 2011

Valore aggiunto

Assegnazione debiti: il bello della vita può nascondersi anche qui. Io e una collega ne approfittiamo per ricevere alcuni genitori che durante l'anno siamo riuscite a vedere poco. Momento molto tranquillo, anche perché c'è stato tempo di accordarsi con largo anticipo, e i debiti erano già noti - e, nei cuori di alcuni, stranoti - da più settimane. Così il dialogo è proprio vita-vita: c'è la mamma che ha dovuto affrontare una situazione difficile, e sa di aver lasciato la figlia spesso da sola; quella alle prese con le bugie - piccole e grandi - di un'altra; la domanda se far cambiar scuola al figlio, anche per la preoccupazione di alcuni rapporti che lì sono nati, e che non si approvano particolarmente... 
Non ci sono ricette, né ricatti, né aut-aut: il momento è un di più (nessuno lo ha imposto, a nessuna delle parti) e i giochi per quest'anno ormai sono fatti. 
Cioè, no:

venerdì 10 giugno 2011

Quel che resta dell'anno...

Ultima settimana di scuola. Con i miei 80 studenti (suddivisi in tre classi, ovviamente...!), terminate spiegazioni e verifiche, mi sono lanciata nelle attività più disparate: i quiz di storia e geografia; la lettura di brani indicati da loro; il commento delle riprese video del lavoro su Antigone; la torta per la mia classe più sveglia e turbolenta... Insomma, a ciascuno il suo.
E oggi, ultimo giorno di scuola, non son riuscita a trattenermi. Anche se gli scrutini sono ancora tutti da fare - ed alcuni presagiscono il peggio... - volevo sapere cosa avessero in cuore da dirmi su quest'anno. 
A settembre avevo provocato alcuni di loro con la frase che amo così tanto di Pavese ("L'unica gioia al mondo è cominciare..."). Ma tutti abbiamo bisogno di sapere come una storia va a finire. 
Nella classe più aperta, ho chiesto di intervenire liberamente; in altre di scrivermi, anche in forma anonima, cosa fosse stato per loro quest'anno passato. Un anno nella vita, non solo di scuola...
Chi si è messo a scrivere, sembrava non voler finire più. Tanti hanno ringraziato per i compagni incontrati (fa sempre effetto, a pensarci: ringraziare per qualcosa che solo in minima parte decidiamo noi...). E, naturalmente, qualcuno anche per certi professori, o per aver capito che questa è la scuola per sé (i miei 80 sono tutti di prima...). 
Commuove veder scritto, da chi so aver faticato parecchio: "Ho imparato che niente è impossibile se uno si impegna, e che aiutare gli altri e farsi aiutare senza avere paura è un passo avanti". E un'altra, spesso sulle sue: "Sono dell'opinione che se qualcuno sbaglia, lo fa inconsapevolmente, e poi dentro di sé impara la lezione, anche se magari fuori, agli altri, non lo fa vedere...". Un'alunna dal cuore d'oro: "Alcune mie compagne mi hanno fatto imparare da loro, e spero che possa essere così anche negli anni successivi, e che anche loro abbiano imparato qualcosa da me".

Per finire, due gemme: "In quella materia la fatica a poco a poco è diventata sempre meno, perché mi interessava così tanto quello che si diceva, che mi è stato naturale trattenerla" (chi ha parlato non si riferiva alle mie materie, ma certamente sa cosa significhi lo "studium" dei latini...).
"Ho cominciato a capire quali professori amano la loro professione, e quindi ho capito che di loro posso fidarmi".  
E a chi ha detto così (con o senza debiti, non lo so ancora) io la maturità la darei subito oggi.