mercoledì 27 marzo 2013

Vacanze, tempo di compiti!

Oggi, sempre in una delle mie due prime, ho lasciato la mia bella lista di compiti delle vacanze: Qualcuno con cui Correre di Grossman, qualche esercizio di grammatica... E 5 pagine di diario, per descrivere il momento in cui assisteranno al tripudio di primavera, sfoderando l'uso accorto di tutti i loro sensi (olfatto, udito, vista...).

Eh sì: ché qui è ancora inverno... Ed io non potrò assistervi da Milano: settimana prossima partirò per un bellissimo viaggio in Grecia e Turchia, che mi porterà sulle rotte di Alessandro Magno e Costantino, san Paolo e gli Ottomani (ho vinto - fortunatissima! - un progetto Comenius per docenti UE, alla ricerca delle radici storiche dell'Europa...).
Quando ne ho accennato agli studenti, prima di andare via, mi hanno avvertito: "Prof, ma allora deve fare anche lei i compiti: una pagina al giorno per descrivere tutte le sensazioni che vivrà, una per giorno, per cinque giorni...".
E' la prima volta che i miei studenti mi assegnano un compito preciso... e non me ne dispiace affatto!

mercoledì 13 marzo 2013

Meravigliosi primini

Ho una prima, quest'anno, vivace come non mai. Anche a loro ho proposto di lavorare sull'Antigone: la classe ha sempre tantissime domande, e Antigone, da questo punto di vista, è un pozzo senza fine. Leggiamo il primo dialogo, quello tra le due sorelle; spiegata a grandi linee la vicenda, sapevano che avrebbero incontrato una ragazza più coraggiosa e un'altra più paurosa. Chiedo cos'altro hanno riscontrato nelle prime battute: a sorpresa, mi dicono subito "Antigone è testarda", "Ismene è più razionale, più realista". Naturalmente, li invito a dirmi perché: Ismene appare loro come una ragazza che pensa alle conseguenze del suo gesto, alla situazione drammatica in cui entrambe si trovano (sono donne, la legge è contro il gesto di devozione proposto da  Antigone, il resto della loro famiglia è già stato provato...). "E Antigone, perché testarda?". "Perché non ribatte alla sorella, agisce solo in base ai suoi sentimenti". 

In realtà, guardiamo più a fondo: 
ANTIGONE: Io gli darò una tomba, e  se per farlo dovrò morire, sarà bello. Giacerò accanto a lui che mi amava, io che lo amo; devo essere cara ai morti più che ai vivi, perché laggiù giacerò per sempre". Ma tu, se credi, disprezza pure ciò che è onorato dagli dei". 

Si aprono spunti vasto come un mare: Antigone agisce per amore fraterno, ma soprattutto per rispetto religioso (la devozione e il timore per la dimensione dell'aldilà). 
"E se una persona non crede nell'aldilà? C'è qualcosa di altrettanto forte che possa spingerci ad agire per il giusto"? Qualcuno tenta una risposta: si può fare il bene per il desiderio di essere riconosciuti, per la gloria che ne avremo. "E se nessuno ci vedesse, o lo sapesse, il nostro gesto di bene varrebbe lo stesso? Per esempio: se trovassi uno smartphone incustodito in classe, proprio simile a quello che avevano rubato a me, lo prenderei oppure..." "No, prof, perché così alimenterei la catena di ingiustizie che già c'è". "Un momento, prof: ma questo vale anche fuori dalla scuola? Per esempio se sono al parco, e trovo un portafoglio senza nome... A lasciarlo lì,  se lo prende qualcun altro..."  [anche il giusto vacilla...] 

domenica 10 marzo 2013

Di nuovo

Settimana scorsa son tornata, per la terza volta, ai Colloqui Fiorentini. Con una formula nuova: ho portato questa volta non miei studenti, ma quelli di altre classi. I miei dell'anno scorso, avendo già progettato un viaggio a Londra, non avrebbero potuto permettersene un altro, però hanno insistito per dirlo ad altri nella scuola; e si è costituito un gruppo che, tra mille traversie burocratiche (e comprensibili dubbi dei loro prof...) alla fine ha resistito, e si è iscritto. 

La prima a non credere molto in questa formula, d'altra parte, ero proprio io: