venerdì 24 gennaio 2014

Rosso


In seconda si studia poesia: la metrica, le figure retoriche, gli autori. E credo che ogni insegnante lo sappia: a parte la difficoltà a memorizzare il nome di tutte gli artifici retorici, il bello non è scoprire quali ci siano nel testo, ma quale sia il valore aggiunto.
Per dei ragazzi delle superiori, esprimerlo non è scontato né facile.
Ogni tanto però mi riservano delle perle... Come questa.
Alla sera di Foscolo:
"E quando ti corteggian liete / le nubi estive e i zeffiri sereni..."
"C'è una personificazione: si vede dal verbo corteggiare... ".
"E perché viene usata proprio questa espressione? Che immagine di cielo vi siete rappresentati?".
"...".
Io penso a un cielo leggermente mosso, con nubi che si spostano leggermente, accarezzando l'orizzonte.
Ed ecco sorgere dal banco un autentico poeta:
"Ho immaginato il cielo arrrossire, perché le nubi lo corteggiano...".
 

Nessun commento:

Posta un commento