domenica 18 settembre 2011

sport e Sport

Qualche sera fa sono uscita per un aperitivo con un mio ex-alunno (alunno per quattro anni di seguito). 
Non sono mai scontate occasioni del genere. E l'ex studente in questione non era scontato neppure in classe; magari non sempre studioso, ma attento, questo sì. Sembrava spesso più grande della sua età; e non per una distanza dai suoi compagni, ma per una intensità del suo essere a scuola. Di lui apprezzavo le domande e le osservazioni anche un po' provocatorie sulle mie lezioni; poi, siccome sapevo che faceva regate a livello agonistico, dicevo in cuor mio: "Ecco perché è più grande della sua età: lui lo sa che nella vita, per raggiungere un obiettivo, bisogna far fatica; e allora non cerca di negoziare o tergiversare, come altri suoi compagni di classe...".

Insomma, l'altra sera abbiamo parlato del più e del meno. Mi ha confidato che adesso allena ragazzi di 14 anni (come lui, quando l'ho conosciuto) e che si trova bene nel suo ruolo di allenatore ed educatore;
ha scoperto che i suoi allievi lo seguono in tutto... Insomma, che l'insegnamento sia inevitabilmente educazione, lui a 21 anni l'ha già capito.
Poi mi ha rivelato che la facoltà che ha scelto non lo soddisfa più. Ma non me l'ha detto come altri ex-alunni: mi ha detto puntualmente i motivi, e soprattutto mi ha detto quale alternativa vede in concreto per sé, perché più legata alla sua passione per la vela.     
Allora, scoprendolo così propositivo anche di fronte a questa circostanza, gli ho detto apertamente cosa pensavo di lui: che ho sempre apprezzato il suo carattere, che secondo me gli derivava appunto dall'essersi impegnato a livelli alti per così tanti anni...

Be', sono rimasta spiazzata di nuovo. Perché lui a questo punto mi ha detto: "Sì, prof; ma c'é sport e Sport. Io li vedo, tanti che fanno sport a livello agonistico: occorre allenarsi seriamente, e così si può migliorare la tecnica. Ma in vela è un'altra cosa: c'è l'imprevisto con cui avere a che fare, non solo la tecnica; e avere a che fare con un'altra cosa rispetto a sé, è questo che fa essere diversi. Quelli che fanno vela, io li riconosco lontani un miglio".
Non so se sia così frequente, in ragazzi di 20 anni, la percezione che la dignità di un uomo è proprio tutta qui: avere a che fare non con i propri pensieri, e neppure appena le proprie velleità; ma l'affronto diretto della vita "a mare aperto", con tutti gli imprevisti che ci riserva...

2 commenti:

  1. Oltre allo Sport Vela quali altri Sport tu vedresti parimenti maiuscoli?

    Che ne diresti de:

    alpinismo (free climbing ed altro), immersione, deltaplano, paracadutismo, esploratori degli abissi (immersioni nelle profondità della terra).

    Sembrano davvero tutti Sport molto impegnativi che ci danno dentro con l'adrenalina.

    Marco

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  2. Li vedo tutti! A me quel che aveva colpito del mio alunno, comunque, era soprattutto il criterio che ha saputo esplicitare: il confronto con una realtà più grande della "tecnica" e basta (che già non è poco).
    Cioè, mi è sembrato notevole che abbia subito identificato la differenza tra chi, in fondo, può avere come interlocutore qualcosa di limitato, o qualcosa di "imponderabile" (e questo ha tantissimi riscontri nella vita).

    E comunque, immersione negli abissi... mi coglie entusiasta! Grazie Marcolino!

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