martedì 4 giugno 2013

Cambiare perché

Tra le ultime letture nella mia classe terza, arriviamo al XXV capitolo di Machiavelli. 
Sì, è il celeberrimo in cui si afferma che "la Fortuna è donna"; ma a me preme sottolineare soprattutto la finezza psicologica del grande Segretario, che a un certo punto scrive che le virtù umane dovrebbero accordarsi coi tempi. Insomma: un uomo può prosperare solo essendo duttile rispetto ai suoi tempi.

Ed è proprio questo che risulta difficile agli uomini: infatti non si può facilmente "deviare da quello a che la natura l'inclina"; anche perché, "avendo sempre uno prosperato camminando per una via, non si può persuadere partirsi da quella". 
E' la fine dell'anno, le interrogazioni sono finite: adesso arriva davvero il bello (quel che si capisce non è funzionale a nessun voto: finalmente si capisce per sé, e basta!).
"Insomma, Machiavelli dice che per essere felici bisognerebbe essere disposti a cambiare se stessi, ma è quasi impossibile farlo; soprattutto se, grazie a certe nostre caratteristiche, prima non ce la siamo cavata poi così male... Siete d'accordo?".

"Ma prof, è impossibile cambiare se stessi! Forse, solo se me lo chiedesse il mio fidanzato". "Beh, no, prof: io solo per i miei genitori...". "Già, un fidanzato poi magari ti lascia anche...".

La piega del dialogo mi interessa: insomma, si cambia solo per una stima e una affezione già sperimentata (e non occasionale).  "Altro da aggiungere?".
"Secondo me chi ti ama dovrebbe prenderti così come sei, pregi e difetti compresi" (le frasi da Baci P. spopolano....)". "Prof, ci sono persone che per carattere hanno meno difficoltà a cambiare".

"Però, ragazzi, io penso che la 'natura' dell'uomo non sia solo il suo carattere, o i suoi pregi o difetti, ma molto di più: intelligenza, volontà, sensibilità, esperienze acquisite... Queste possono cambiare nella vita, anzi devono, non trovate? 
E poi potreste pensare che, magari, chi vi chiede un cambiamento sia in realtà solo la punta di un iceberg che è più in generale la realtà: come i genitori che vi chiedono di rinunciare a qualche acquisto potrebbero farsi portavoce dei tempi duri che stiamo attraversando; oppure l'amico che vi invita ad usare la testa davanti a qualcuno per cui invece l'avete rovinosamente persa...".   

"Prof, ma a me Machiavelli non piace, perché per lui le alternative sono sempre nette: per lui si è magari solo 'rispettosi' o solo 'violenti', invece nella vita magari si è un po' un mix delle due cose...."
"Brava, Delia: ti ricordi che abbiamo già definito questo stile dilemmatico', e abbiamo anche notato che spesso è solo apparentemente scientifico? 
E poi, non dimentichiamoci che nelle circostanze non siamo quasi mai soli a prendere le nostre decisioni: qualche amico o familiare che possa aiutarci a ragionare, a vedere più aspetti di una questione, non penso che nella vita mancheranno mai. Nessun uomo è un'isola...

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