venerdì 4 novembre 2011

poesia da condividere

Prima lezione di quest'anno sulla poesia: che cos'è la poesia, chi scrive poesie, perché si scrivono.

Alunna scanzonata: "Le poesie le scrivono sempre persone un po' tristi".
"Perché dici così?".
"Perché le poesie che mi piacciono sono tristi".
"Quindi chi scrive poesie è una persona triste?".
"Mah, forse le scrive non perché è triste, ma solo quando è triste".
Domanda per tutti: "E secondo voi perché?".
"Perché quando si è felici, non si trovano parole abbastanza belle per comunicarlo". "A comunicarlo basta lo sguardo, basta la faccia". "Quando si è felici, si ha voglia di vivere questa felicità".
"E quando si è tristi?".
"Si scrive perché non ci si rassegna a essere tristi".



5 commenti:

  1. no, dai, dimmi che non è così. oddio, su due piedi non mi vengono in mente poesie allegre, ma ci saranno pure!!

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  2. mi sto scervellando per trovare un'esempio di poesia gioiosa e giocosa...ma in effetti mi vengono in mente solo pezzi drammatici..Poi penso alle commedie di Shakespeare, ad Ariosto o Boiardo, tanto per stare sui classici..O Pennac tra i contemporanei ..
    Bella riflessione, bravi ragazzi.

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  3. @frank e Francesca: questa per esempio è una più gioiosa:

    l mare è tutto azzurro.
    Il mare è tutto calmo.
    Nel cuore è quasi un urlo
    di gioia. E tutto è calmo. (Sandro Penna)

    Però son d'accordo coi miei studenti. E' difficile condividere la gioia in poesia, più facile condividerla vivendo.
    Il dolore ha bisogno di un tono più sommesso, di essere confidata in punta di piedi. Si ha timore di non essere capiti. E così nascono le poesie più mediate e più belle...

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  4. E' vero, verissimo. Questo è il grande incanto della poesia. Mi permetto di aggiungere un altro testo d'esordio del grande Sergio Penna che mi pare esprima bene il senso della vita in poesia e della poesia della vita.

    La vita...è ricordarsi di un risveglio
    triste in un treno all'alba: aver veduto
    fuori la luce incerta: aver sentito
    nel corpo rotto la malinconia
    vergine ed aspra dell'aria pungente.

    Ma ricordarsi la liberazione
    improvvisa è più dolce: a me vicino
    un marinaio giovane: l'azzurro
    e il bianco della sua divisa, e fuori
    un mare tutto fresco di colore.

    S.Penna, Tutte le poesie, Milano, Garzanti 1977

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  5. Sai che non l'avevo mai letta? O forse non mi ci ero mai soffermata(ma è più probabile la prima ipotesi..)
    Grazie!!!

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