venerdì 10 giugno 2011

Quel che resta dell'anno...

Ultima settimana di scuola. Con i miei 80 studenti (suddivisi in tre classi, ovviamente...!), terminate spiegazioni e verifiche, mi sono lanciata nelle attività più disparate: i quiz di storia e geografia; la lettura di brani indicati da loro; il commento delle riprese video del lavoro su Antigone; la torta per la mia classe più sveglia e turbolenta... Insomma, a ciascuno il suo.
E oggi, ultimo giorno di scuola, non son riuscita a trattenermi. Anche se gli scrutini sono ancora tutti da fare - ed alcuni presagiscono il peggio... - volevo sapere cosa avessero in cuore da dirmi su quest'anno. 
A settembre avevo provocato alcuni di loro con la frase che amo così tanto di Pavese ("L'unica gioia al mondo è cominciare..."). Ma tutti abbiamo bisogno di sapere come una storia va a finire. 
Nella classe più aperta, ho chiesto di intervenire liberamente; in altre di scrivermi, anche in forma anonima, cosa fosse stato per loro quest'anno passato. Un anno nella vita, non solo di scuola...
Chi si è messo a scrivere, sembrava non voler finire più. Tanti hanno ringraziato per i compagni incontrati (fa sempre effetto, a pensarci: ringraziare per qualcosa che solo in minima parte decidiamo noi...). E, naturalmente, qualcuno anche per certi professori, o per aver capito che questa è la scuola per sé (i miei 80 sono tutti di prima...). 
Commuove veder scritto, da chi so aver faticato parecchio: "Ho imparato che niente è impossibile se uno si impegna, e che aiutare gli altri e farsi aiutare senza avere paura è un passo avanti". E un'altra, spesso sulle sue: "Sono dell'opinione che se qualcuno sbaglia, lo fa inconsapevolmente, e poi dentro di sé impara la lezione, anche se magari fuori, agli altri, non lo fa vedere...". Un'alunna dal cuore d'oro: "Alcune mie compagne mi hanno fatto imparare da loro, e spero che possa essere così anche negli anni successivi, e che anche loro abbiano imparato qualcosa da me".

Per finire, due gemme: "In quella materia la fatica a poco a poco è diventata sempre meno, perché mi interessava così tanto quello che si diceva, che mi è stato naturale trattenerla" (chi ha parlato non si riferiva alle mie materie, ma certamente sa cosa significhi lo "studium" dei latini...).
"Ho cominciato a capire quali professori amano la loro professione, e quindi ho capito che di loro posso fidarmi".  
E a chi ha detto così (con o senza debiti, non lo so ancora) io la maturità la darei subito oggi.

2 commenti:

  1. Prof, sono rimasta molto colpita da quello che scrive. Sono contenta di aver avuto una Prof come lei, che mette l'anima in quello che fa. Spero veramente che ci insegni anche l'anno prossimo.
    ...Anche perchè non riuscirebbe a stare senza la 1'DL, lo ammetta!

    Silvia Bandera.

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  2. Grazie Silvia! ... Non è uno sforzo per me ammettere che la vostra classe è una bella classe. Ed io ho scelto di insegnare perché è proprio un mestiere in cui ciò che viene prima sono i rapporti. Cioè, tutti i lavori sono fatti di rapporti, ma l'insegnamento in questo li precede!
    Ovunque saremo l'anno prossimo, avevo deciso di aprire questo blog anche per avere una possibilità in più di mantenere i rapporti con i miei alunni (anche quelli che ormai han finito il liceo). Perciò sono contenta che tu abbia trovato qualcosa di bello anche per te.
    Buone vacanze, a presto!!

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